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3 verità false sullo stretching: come e quando farlo

Tutti sanno che lo stretching è importante, ma non tutti sanno perché. Scopriamo quali sono i tre miti che aleggiano intorno a questo tema.

1. Se non esegui regolarmente lo stretching, i tuoi muscoli si rimpiccioliscono

Un restringimento dei muscoli spesso si attribuisce alla poca flessibilità, ma parlare di “restringimento” non è corretto. I propriocettori (cellule sensoriali che trasmettono impulsi al sistema nervoso) mandano i segnali al nostro cervello quando un’articolazione ha raggiunto la flessione o l'estensione massima. Se il movimento non è sfruttato regolarmente al massimo, i recettori cominceranno a tollerare sempre meno la tensione causata dallo stretching. Come conseguenza si verifica una perdita di flessibilità. Una reale restrizione dei sarcomeri (le parti contrattili più piccole del muscolo) avviene, a parte in particolari condizioni patologiche, dopo settimane di riposo dei muscoli in una posizione “accorciata”.

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2. Lo stretching allevia il dolore muscolare

Non si dovrebbe mai fare stretching in caso di dolori muscolari forti perché potrebbe aumentare le microfratture delle fibre muscolari. Quando si eseguono degli allenamenti intensi o nuovi è molto probabile riscontrare dei dolori dopo l’esercizio fisico. Di norma, più è intenso il workout, più bisogna fare attenzione con lo stretching. Inoltre, uno stretching lungo e intenso può interferire con la circolazione sanguigna dei capillari rallentando il recupero post allenamento.

3. Lo stretching riduce il rischio di infortuni

Non esiste alcuna prova specifica che affermi che fare stretching aiuti a prevenire gli infortuni. Esistono però degli esercizi che si possono fare prima di iniziare l’allenamento, che diminuiscono le possibilità di subire un infortunio. La differenza è che lo stretching non allunga i muscoli: lo stretching dinamico prepara i muscoli e le altri parti del corpo come tendini, legamenti e cartilagine allo sforzo dell’allenamento. Migliora anche la coordinazione intra e intermuscolare e accresce la circolazione sanguigna nei muscoli. In questo modo aumenta anche la temperatura dei muscoli (uno dei fattori più importanti del riscaldamento).

Come eseguire uno stretching correttamente:

Prima dell’allenamento
Lo stretching dinamico dovrebbe essere una parte della routine di riscaldamento, soprattutto prima di allenamenti intensi o movimenti veloci o esplosivi che richiedono molta flessibilità. Il vantaggio dello stretching dinamico è che fa lavorare i muscoli al pieno delle loro possibilità di movimento invece che tenerli allungati per molto tempo, come nello stretching statico. In linea generale, bisognerebbe allungare i muscoli fino a sentire un leggero stiramento. Lo stretching non deve in nessun caso causare dolore.

Dopo l’allenamento
Lo stretching statico è meglio dopo l’allenamento. Si esegue allungando i muscoli fino a sentire una leggera trazione e mantenendo la posizione per minimo 20 e massimo 90 secondi. Ripetendo lo stretching varie volte non si avvertirà più la tensione muscolare.

La flessibilità è una combinazione di mobilità, stretching e forza. Lo stretching da solo dà enormi benefici ma la combinazione dei tre è incomparabile. L’allenamento a corpo libero insieme allo stretching regolare è il modo migliore per migliorare la flessibilità.

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